Calcografo nato a Cremona dopo il 1770, morto a Milano (ove si era trasferito nel 1796) nel 1832.
Allievo del Vangelisti in Milano ove fu attivo.
Incise i rami per il Trattato della Pittura di Leonardo da Vinci (Milano 1804) e i ritratti di F. M. Marcolini e del Vicepresidente della repubblica Cisalpina F. Melzi (1802, da G. Longhi), di Antonio Cocchi (per l’edizione dei suoi “Discorsi e lettere”, Milano 1824), di Vittorio Alfieri, vari ritratti per la collezione dei “Classici Italiani”, alcune tavole per la nota opera sul Costume del Ferrario. Ultima sua stampa il ritratto di Giulio Ferrario, dal disegno di Vincenzo Raggio:
Morì annegato nel naviglio di Porta Nuova a Milano.