Anna Bolognesi - Nata a Mantova il 17 luglio 1955. Vive e lavora a Mantova, gestisce dal 2000 l’atelier Bolognesi, via Leon d’oro14, Mantova.
Nello Studio Bolognesi in via Leon D’Oro a Mantova, la fruizione dell’oggetto d’arte è suggerita da uno spazio dove le cornici, i tavoli design anni 70, i supporti in legno appositamente creati e gli utensili da lavoro, tolgono alle opere l’imbarazzo e lo spaesamento della galleria d’arte. La coerenza tra ambiente ed opere è il filo conduttore di questa esposizione permanente a bottega dove tecniche e materiali diversi convergono in uno stile ben preciso. Qui produco incisioni all’acquaforte, grafica su carte speciali pirografate e sculture in lamiera e tondino di ferro che avevo iniziato a realizzare con mio padre quando aprì lo studio nel 93 con l’ausilio degli artigiani che lo aiutavano nella stampa delle incisioni e nella saldatura del ferro per le sue sculture.
Per quanto riguarda i mie studi negli anni 70 dopo il diploma di liceo linguistico mi sono iscritta al DAMS di Bologna, sezione spettacolo, quindi ho seguito mio padre nel suo lavoro di scenografo e costumista. Collaborerò poi con lui con le mansioni di direttrice di scena (vedi ‘Per Verdi e altri scritti’ di Claudio Gallico ed. Olschki) seguendolo anche a Roma nel rinomato atelier Tirelli (costumisti per il cinema d’autore e per il teatro) dove furono realizzati i costumi teatrali tratti dai bozzetti di Ferruccio Bolognesi per opere di primo melodramma quali Paisiello, Monteverdi, Da Gagliano ecc.
Tornando agli studi dopo aver superato alcuni esami fondamentali ed altri relativi alla scena, mi sono occupata di cronaca teatrale presso un quotidiano di Bologna. In seguito, abbandonato il ‘volontariato artistico’, mi diplomo interprete/traduttore presso la SSIT di Mantova ad ordinamento universitario finalizzata alla traduzione di testi. Quando mio padre nel 93 apre l’atelier a Mantova riprendo la collaborazione con lui, facendo la vera e propria ‘bottega’, affinando le tecniche che avevo appreso dai suoi collaboratori artigiani quali la stampa calcografica e la saldatura dei metalli. Da mio padre ho appreso soprattutto i metodi di approccio al lavoro artistico, cioè la sua capacità di mediare tra il progetto e la spontaneità della creazione. Per quanto riguarda la tecnica da lui ho imparato ‘lavorazioni’ di sua invenzione per la realizzazione dei progetti delle sculture e ‘la gravure libre’ cioè l’acquaforte e puntasecca interpretativa diversa da quella ‘fedele e precisa’ cara al gusto neoclassico. Nel 96 inizio ad incidere acqueforti e realizzare strutture in ferro su mio disegno proponendo grafica ed oggetti d’arte con uno stile riconoscibile come in un atelier sartoriale con la predilezione per soggetti di arte sacra ,la mitologia, le professioni, l’architettura della nostra città, la musica ecc. Nello mio studio si possono anche consultare pubblicazioni e libri d’arte inerenti l’attività di Ferruccio Bolognesi e non. Alcune riviste d’arte come FMR avute in regalo da mio padre testimoniano la formazione di un gusto e di una passione non convenzionale per l’arte in genere.
Bibliografia:
2023 - Adalberto Sartori, La stampa d'arte a Mantova dal 1800 ad oggi, catalogo mostra, Casa Museo Sartori, Castel d'Ario (MN), Archivio Sartori Editore, Mantova, p. 119.