GIANNI DEMO
Nasce a Torino nel 1937 e si trasferisce in giovane età a Chieri dove apprende i primi rudimenti della pittura grazie al canonico don Burzio, buon pittore. La sua passione per le arti visive si rafforza nello studio del maestro torinese Pontecorvo, che lo induce a conseguire il diploma di grafico pubblicitario e a frequentare il Liceo artistico.
Nel frattempo — siamo negli anni Sessanta — Demo sviluppa un forte interesse per il teatro, nel quale intraprende una brillante carriera di attore che lo vede recitare nei principali teatri italiani con alcune delle migliori compagnie nazionali. Terminato questo periodo, Demo si dedica all’illustrazione collaborando proficua-mente, a Milano, con alcuni dei maggiori editori.
Vicissitudini familiari lo costringono a tornare a Chieri. Qui si appassiona al mondo delle lastre e dei torcbi e l’incisione diventa la sua forma espressiva primaria. E’ il giovane incisore Vincenzo Gatti cbe gli fornisce le prime nozioni sull’esecuzione di una lastra. Si susseguono incontri significativi con artisti già affermati, in particolare Francesco Casorati, Nino Aimone e Romano Campagnoli.
Gli anni Settanta trascorrono nell’indagine e nell’approfondimento, in solitudine, della tecnica dell’acquaforte e nel 1983 apre “Il laboratorio”, spazio destinato a chi desidera condividere le sue conoscenze.
Nel 1984, con Anna Russo, inizia a gestire la galleria “Il quadrato” con l’intento di sostenere e diffondere le arti incisorie.
Nel 1995 una grave malattia lo costringe a interrompere il proprio lavoro. Non rinuncia però a dedicarsi alla costituzione della “Triennale di incisione città di Cbieri” la cui prima edizione si tiene nel 1999.
Nell’ottobre del 2001 Gianni Demo muore a Chieri. Nel 2003 la città gli dedica la II edizione della Triennale di incisione, diventata internazionale.
Anna Rosso