Nasce a Milano nel 1933. Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte del Castello si è iscritto all’Accademia di Brera, prima al corso di Pittura con Aldo Carpi e, quindi, al corso di Decorazione con Gianfilippo Usellini. Ha poi svolto attività didattica al Liceo Artistico di Brera, alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e all’Accademia Carrara di Bergamo.
Ha approfondito lo studio del disegno e delle tecniche pittoriche realizzando anche varie opere parietali. Ha esposto in importanti rassegne e mostre personali, in Italia e all’estero.
Il clima culturale e artistico vissuto negli anni della Scuola di Aldo Carpi era caratterizzato da un acceso dibattito tra astrattismo e realismo, tra il desiderio di sperimentare ogni via possibile e la volontà di testimoniare, anche in pittura, un impegno, una denuncia nei confronti degli amari aspetti dell’esistenza. Ciò che verrà poi chiamato “realismo esistenziale”. Si lavorava, oltre che con la modella, prevalentemente su temi di nature morte, qualche oggetto, un bucranio, cose di tutti i giorni che la luce, anche culturale dell’aula avvolgeva di un atmosfera pittoricamente tonale e assorta. Da qui gli interni-esterni dai toni quasi monocromi, le figure meste e forti, le periferie desolate. Una pittura che, ancorata a quella realtà urbana, si esprimeva con una materia cruda ed aspra dai toni grigi e che sarebbe stata poi pervasa dai disfacimenti del dilagante informale.
Dopo quei primo periodo l’artista perseguiva una sua vena, quasi controcorrente, legata alle radici e ai temi di una sua realtà, forse più lirica e sognata, fatta di amate campagne e di figure della realtà contadina.
Lavora con valenti artigiani decoratori di un tempo (Nicola Conte virtuoso anche nel finto marmo) e collabora con artisti pittori, abili anche nella esecuzione di grandi opere “effimere” (per la Fiera Campionaria, per la Triennale ecc.) realizzate su bozzetti di grafici come Carboni, Max Huber, Grignani, ecc. (F. Fedeli, V. Bertazzoni, A. Alfieri).