Nel penultimo decennio dell’Ottocento svolge un tirocinio come litografo presso lo stabilimento Salvioni di Bellinzona.
In seguito ha l’opportunità di perfezionare la tecnica grazie ad un soggiorno a Parigi della durata di quattro anni. Più tardi trascorre un periodo a Torino, prima di stabilirsi definitivamente a Milano verso il 1893.
Nel capoluogo lombardo ottiene presto successo come stampatore e incisore vedutista aprendo una propria bottega, la “Calcografia di Milano”, che nel giro di poco tempo diviene uno dei più rinomati stabilimenti calcografici del primo Novecento.
Federico Marioni con grande perizia tecnica applicava un procedimento del tutto personale per colorire le sue incisioni, ne faceva una sorta di “monotipi a colori”, il risultato ottenuto era che due o più esemplari della stessa incisione differivano nella colorazione, costituendo così ognuno un’opera a sé. La medesima tecnica permetteva anche di ottenere quell’impasto morbido tra i colori che ci fa credere che siano dipinte a posteriori o ritoccate con acquarello.