È nato a Venezia il 12 aprile 1923.
Ha compiuto gli studi classici a Venezia e poi a Padova, presso la cui Università si è laureato in lettere.
Si è dedicato all’insegnamento e all’arte figurativa come autodidatta.
Ha prediletto l’incisione, che per lui rappresenta il mezzo più adatto a rendere la vena ironico-satirica. Nel suo modo di esprimere appare come elemento primario il disegno, naturale disposizione per la sua caratteristica narrativa.
Per lui l’impiego della macchia è una tecnica aggiuntiva, che va ad esaltare l’impianto primario della rete dei segni. Questa naturale tendenza lo porta all’impiego usuale dei bulini sulle tracce iniziali rese dall’acquaforte.
L’interesse spirituale per certi temi, alcuni riferentisi agli antichi miti, l’ha portato a creare diversi cicli incisori, resi necessari nell’intento di cogliere in chiave ironica tanti aspetti immaginativi su ogni singolo argomento.
Un primo ciclo, risalente al 1984, è dedicato al tema “I Generali”, ed è creazione satirica, in cui i generali sono rappresentati come apparizioni carnevalesche e mortifere.
Un secondo ciclo comprende una serie che illustra vicende del Minotauro, il fantasma del diverso che riaffiora dalle quinte del subconscio umano.
Terzo e quarto ciclo, compresi nel suo volume “Il Ciclope Innamorato”, sono dedicati rispettivamente all’amore impossibile del Ciclope per la donnina e alla gloria del rinoceronte (Rinoceronteide) innalzato al potere dal popolo non per l’intelligenza, ma solo per il suo immenso ammasso carnale.
Un nutrito ciclo illustra vicende di don Chisciotte, la sua coerente e colta demenza, ed il buon senso pratico e ignorante ingenuità di Sancio.
Un ulteriore ciclo rivisita in modo ironico le gesta degli Argonauti, le loro ricerche che approdano alle spiagge della magia.
Un piccolo complesso di incisioni presenta in chiave satirica vicende di Pietro Aretino.
Quattro opere (Patavinae Universitatis Lumina) celebrano in modo ironico illustri personaggi che insegnarono all’Università di Padova (Galileo Galilei, Marco Mantova Benavides, Marco Musuro e Fabrizio d’Acquapendente).
Il piacere di leggere l’autobiografia “La Vita” di Benvenuto Cellini l’ha portato alla creazione di venti tavole (comprese nel volume “Benvenuto Cellini Illustrato) che illustrano episodi tragicomici, dove la follia esagerativa narcisistica del grande orafo e scultore suscita ammirata ilarità.
Ha pubblicato racconti e raccolte di versi.
Ha fatto parte dell’Associazione Incisori Veneti.
Musei Civici agli Eremitani, Padova.
Museo Dantesco, Ravenna.
Ente Nazionale Francesco Petrarca, Padova.
Università di Padova.
Museo di Vukovar.
Gabinetto delle stampe antiche e moderne, Bagnacavallo (RA).
Museo Dantesco "Fortunato Bellonzi”, Castello Torre de’ Passeri (PE).
Gabinetto dei Disegni e Stampe di Villa Pacchiani, Santa Croce Sull’Arno (FI).
Gabinetto Stampe Museo Civico “Ala Ponzone”, Cremona.
Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori, Mantova.
Galleria Permanente di Arte Contemporanea, San Donato Milanese (MI).
Museo della Grafica, Comune di Ostiglia (MN).
Museo “Dino Formaggio”, Palazzo dei Vicari, Teolo (PD).