Salvatore Simone nasce a Sava, provincia di Taranto, il 12 marzo 1940; si trasferisce in giovane età a Torino per poi approdare a Riva preso Chieri. Nel 2003 si stabilsce a Chieri.
Da sempre attratto dalle divese forme artistiche, cerca un suo mezzo espressivo attraverso l’impiego dell’olio, tecnica che apprende a Napoli sotto la guida di Gaetano Bocchetti.
La sua versatilità per il disegno lo port, però, a sperimentarsi con la matita, fino ad abbandonare completamente il colore ed affinare la tecnica del disegno, sino ad incontrare a Chieri il maestro Gianni Demo, frequentandone il “Laboratorio di incisione” sin dal 1984.
Con ostinazione e serietà si appropria della tecnica incisoria seguendo con scrupolo il metodo trasmessogli da Demo, prima di tentare una linea espressiva propria con l’adozione di segni personali e di atmosfere che contraddistingueranno le sue opere più mature.
Dal 1984 inizia a partecipare a numerosi concorsi nazionali riservati all’incisione, ottenendo premi e segnalazioni, fino a giungere finalista al Premio Arte Mondadori nel 1990.
In occasione della sua personale al Palazzo Comunale di Belvedere Ostrense, nel 1992, Simone prepara diciotto incisioni all’acquaforte, sulle quali Maria Gabriella Fogli scriveva: “C’è amore per il paesaggio e per le strutture architettoniche con un particolare sentimento per le vecchie strade, per gli angoli dove sole e ombre ricavno effetti un po’ misteriosi; ci sono profonde nostangie, estasi serene… Per un’incisione sentita e sentimentale, minuziosa e verista; animata dallo scandire sicuro di quel segno di fondo, il 7 che si sovrappone, si accavalla e ricama e ricava e tornisce”.
La XXV edizione dei “Porti di Magnin” gli dedica, nel 1993, uno spazio espositivo nell’ambito dell’Antologia dell’Incisione Piemontese. Contemporaneamente prende parte alle annuali collettive di incisione presso la galleria “Il Quadrato” di Chieri, dove viene invitato, nel 1994, ad allestire una sua personale.
Il 1994 lo vede vincitore a Saluzzo del Premio Speciale per la valorizzazione dell’opera grafica, a conferma che, come ebbe a dire l’amico poeta Aldo Severini: “Simone sa esprimere, ed esprime, ad un apprezzabile livello, la propria personalità artistica, fatta di una notevole tecnica e di un richiamo costante alla natura, alla quale spesso si unisce la poesia”.
Seguono negli anni successivi quattro importanti personali: alla galleria Calandra di Torino nel 1998, a Palazzo Grosso di Riva di Chieri nel 1999, a Palazzo Cantarini di Belvedere Ostrense nel 2000 ed a Villa Grazia di Pino Torinese nel 2001. Nello stesso anno partecipa alla pubblicazione, per la galleria “Il Quadrato”, della cartella di incisioni “Chieri, una scuola”, con testo di Gianfranco Schialvino.
Al termine del 2001 assume la conduzione del “Laboratorio di incisione” dopo la morte dell’amico-maestro Gianni Demo.
Salvatore Simone fa parte dell’Associazione Incisori Veneti e della Promotrice delle Belle Arti di Torino.
(Profilo biografico curato da Anna Rosso)